Pride Latina
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Latina ritira il patrocinio al Lazio Pride


La Sindaca Celentano ha ritirato il patrocinio che aveva concesso al Lazio Pride in programma a Latina l’8 luglio. Le motivazioni sono spiegate in una lettera al Comitato promotore dello stesso Lazio Pride, pubblicata sul sito del Comune stesso.

Forse presa dallo slancio di poter interloquire con Tiziano Ferro, dopo l’effetto orgoglio della maglietta con la scritta Latina in un concerto nell’ultimo concerto all’Olimpico, la Sindaca si era fatta prendere un po’ la mano e si era dimenticata che il Pride fa le stesse dichiarazioni da anni, affinché vengano riconosciute con opportune leggi le rivendicazioni del movimento LGBTQ+.

Facendo marcia in dietro, la Celentano ha vanificato gli sforzi di Arcigay Latina – Seicomesei che si era molto spesa per trovare un punto di contatto tra Tiziano Ferro, gli organizzatori del Lazio Pride e il Comune di Latina, guidato dal centrodestra.

Eppure, tutto sembrava essere finito nel migliore dei modi: una Sindaca che sa di dover rappresentare tutte e tutti, anche chi non condivide gli stessi suoi valori. E invece… il ritorno all’antico, dopo i tanti richiami all’ordine della Sindaca arrivati da tutto il mondo di destra che, come le hanno ricordato anche associazioni come Pro Vita, lei è chiamata a rappresentare più degli altri.

Non c’era bisogno di dimostrarlo, ma questa vicenda ci ricorda che quando si parla di filiera, si pensa sempre ai soldi che possono arrivare attraverso i finanziamenti ma non si pensa mai alle libertà che una città non si può prendere. In modo particolare se, chi governa, non può permettersi di avere coraggio.

Il capogruppo del PD, Valeria Campagna, dice bene sui social: «Ci avevamo creduto», che ha il senso del «ci eravamo illusi che si potesse vivere un momento di libertà per la città». Parliamo tanto di eccezionalità e del caso Latina e invece ci troviamo sempre a sbattere con una realtà meno affascinante: a Latina le cose succedono come succedono da ogni parte d’Italia.

Avevamo avuto qualche anticipazione con il 30 giugno, quando è sparita la parola Fondazione perché quel giorno il Duce non c’era. Chissà che si inventeranno il 18 dicembre. Torneremo a parlare di Natale della città e di tutte quelle baggianate nostalgiche che ci vengono somministrate dagli anni 90?

Perché il problema è sempre il gioco delle parti, in questa città come in tante altre. Guai a chi invece pensa che si possa anche procedere con qualche sorpresa o colpo di scena.

Comunicato Stampa: Movimento POP


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